DAL DISCIPLINARE
Denominazione e vini
La denominazione di origine controllata «Atina» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione per le seguenti tipologie: – Atina rosso; – Atina rosso riserva; – Atina Cabernet; – Atina Cabernet riserva; – Atina Semillon.
I vini devono essere ottenuti da uve prodotte dai vigneti aventi, in ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
- Atina rosso: Cabernet Sauvignon minimo 50% Syrah minimo 10% Merlot minimo 10% Cabernet Franc minimo 10% Possono concorrere fino ad un massimo del 20% altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione per la Regione Lazio ed iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti, riportati nell’allegato 1 del presente disciplinare.
- Atina Cabernet: Cabernet Sauvignon e/o Cabernet Franc minimo 85%. Possono concorrere fino ad un massimo del 15%, altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione per la Regione Lazio. – Atina Semillon Semillon minimo 85%; Possono concorrere alla produzione di detto vino, fino ad un massimo del 15%, altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la Regione Lazio.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Atina» ricade nella Provincia di Frosinone e comprende i terreni vocati alla qualità di tutto o in parte dei territori amministrativi dei comuni: Atina, Gallinaro, Belmonte Castello,
Picinisco, Sant’Elia Fiumerapido, Alvito, Villa Latina, San Donato Val di Comino, Vicalvi, Casalattico, Casalvieri, Settefrati.
Cenni storici.
Le varietà di Cabernet e Syrah sono state impiantate per la prima volta ad Atina da Pasquale Visocchi nel lontano 1860 quando, impiantò varietà di vitigni prestigiosi come i Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Syrah, Pinot Noir et Blanc, ecc. Il Visocchi, all’epoca agronomo di fama nazionale, fece visita alla Grande Esposizione di Parigi del 1867 e studiò i trattati del Grandvionnet e del Guyot; le sue esperienze furono seguite dalla famosa scuola di enologia di Conegliano, che prese da Atina i vitigni più affermati e li diffuse nel Veneto ove, attualmente, e ancora preminente la produzione del Cabernet. Furono importati dalla Francia molti vitigni tipici. Per le uve rosse: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Malbek, Camay, Pinot Rosso e Syrah; per le uve bianche: Pinot Bianco, Semeillon Gros, Semeillon Petit, Sauvignon e Russane, con cui si fanno i vini Bordeaux. I vigneti impiantati dettero ottimi risultati poiché il clima ed il terreno della valle erano, e sono tutt’ora, adatti alla viticoltura; infatti, la coltura intensiva delle viti rese necessaria l’apertura di una cantina per la lavorazione del vino: la Ditta “Stabilimento Enologico Fratelli Visocchi” fu costituita nel 1868. La cantina “Visocchi”, nel periodo di massimo splendore (correva l’anno 1868), lavorava vini per 4.600 q.li di uve. Nel 1940 l’Ingegner Guglielmo Visocchi ottenne il Decreto di riconoscimento del vino tipico. Purtroppo pero, la ditta non riuscì a superare la crisi dovuta alle distruzioni di molti vitigni causate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, vanificando cosi gli sforzi di circa cento anni di studi e lavoro. La passione per l’enologia della valle, però, e sempre rimasta radicata e la generosità delle nostre terre ha fatto il resto.Cenni storici. Le varietà di Cabernet e Syrah sono state impiantate per la prima volta ad Atina da Pasquale Visocchi nel lontano 1860 quando, impiantò varietà di vitigni prestigiosi come i Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Syrah, Pinot Noir et Blanc, ecc. Il Visocchi, all’epoca agronomo di fama nazionale, fece visita alla Grande Esposizione di Parigi del 1867 e studiò i trattati del Grandvionnet e del Guyot; le sue esperienze furono seguite dalla famosa scuola di enologia di Conegliano, che prese da Atina i vitigni più affermati e li diffuse nel Veneto ove, attualmente, e ancora preminente la produzione del Cabernet. Furono importati dalla Francia molti vitigni tipici. Per le uve rosse: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Malbek, Camay, Pinot Rosso e Syrah; per le uve bianche: Pinot Bianco, Semeillon Gros, Semeillon Petit, Sauvignon e Russane, con cui si fanno i vini Bordeaux. I vigneti impiantati dettero ottimi risultati poiché il clima ed il terreno della valle erano, e sono tutt’ora, adatti alla viticoltura; infatti, la coltura intensiva delle viti rese necessaria l’apertura di una cantina per la lavorazione del vino: la Ditta “Stabilimento Enologico Fratelli Visocchi” fu costituita nel 1868. La cantina “Visocchi”, nel periodo di massimo splendore (correva l’anno 1868), lavorava vini per 4.600 q.li di uve. Nel 1940 l’Ingegner Guglielmo Visocchi ottenne il Decreto di riconoscimento del vino tipico. Purtroppo pero, la ditta non riuscì a superare la crisi dovuta alle distruzioni di molti vitigni causate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, vanificando cosi gli sforzi di circa cento anni di studi e lavoro. La passione per l’enologia della valle, però, e sempre rimasta radicata e la generosità delle nostre terre ha fatto il resto.
DA VISITARE IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI ATINA
Via Vittorio Emanuele II
Tel. 0776 628100
museoatina@gmail.com
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